Le democrazie sono deboli, fragili e vulnerabili quando le rendono tali. CIÒ ACCADE, PRINCIPALMENTE, IN PERIODI DI DECADENZA MORALE. Nel qual caso esse non sono più l’espressione della volontà popolare ma bensì quella del dominio di una classe politica corrotta e oppressiva che saccheggia le risorse dello Stato. Lo stesso Stato, con le sue strutture, viene indebolito nella sua organizzazione, da leggi e processi disgregativi, che ne limitano l’efficienza e l’attività, riducendo o annullando la tutela e la garanzia dei diritti del cittadino. I VALORI COSTITUZIONALI VENGONO CALPESTATI E RESI INAPPLICABILI. Solo la vigile, attenta e operativa azione popolare può evitare che una democrazia si trasformi in un’oligarchia oppressiva o in una dittatura. Sono essenziali, in questo caso, la determinazione, la volontà e la mobilitazione popolare, congiuntamente alla libera e indipendente informazione, FATTORI CHE POSSONO EVITARE TALE SCIAGURA, e limitano o annullano l’ingerenza e le menzogne dell’ORCHESTRA DEI MERCENARI DELL’INFORMAZIONE che ad arte sostengono il regime che si è creato. Le democrazie sono forti e stabili quando godono della fiducia e dell’appoggio di un popolo coraggioso e risoluto che sa far rispettare i suoi diritti e la sua dignità, ED AL SUO FIANCO OPERA UNA CLASSE DIRIGENTE CHE LAVORA PER IL BENE COMUNE. In questo caso le democrazie sono in grado di superare qualsiasi crisi e risolvere i problemi più difficili e complessi, poiché ad esse non mancheranno forza, energie e valori morali, e in ogni circostanza saranno in grado di arrestare ogni tentativo di occupazione dello Stato con lo scopo di renderlo inerte sotto il controllo di bande politiche che cercano di impossessarsi delle leve del potere e gestirlo per il loro tornaconto. PICCOLO SAGGIO DEL FONDATORE SULLA POLITICALA POLITICA È LA POSSIBILITÀ DI FARE IL BENE COMUNE. Essa va intesa come una guerra con altri metodi e mezzi. Quando un avversario è pericoloso per i cittadini, il Paese e la democrazia, si deve mirare al suo annientamento e distruzione. Quando un avversario è leale e utile alla crescita politica, morale, economica, sociale e democratica, CON LA SUA ATTIVITÀ PARLAMENTARE E CON LE SUE IDEE, va rispettato e messo nelle migliori condizioni per esercitare una corretta dialettica democratica. Quando una compagine politica tenta di imporre la sua volontà e occupare i poteri dello Stato al fine di limitare le libertà, la democrazia e l’indipendenza dei poteri costituiti (legislativo, governativo e giudiziario), facendo uso della forza e delle armi (come il caso del nazifascismo e del neofascismo), si rende necessaria la contrapposizione armata senza quartiere. Nella quale diventa legittimo il seguente principio: UCCIDERE UN FASCISTA O UN NEOFASCISTA NON È REATO. In quanto essi mettono a rischio la libertà dei cittadini, il corretto utilizzo delle istituzioni democratiche e quello dello Stato. Si tratta di criminali che devono essere GIUDICATI E CONDANNATI PER CRIMINI CONTRO IL PAESE E DI CONSEGUENZA GIUSTIZIATI.