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Categoria: Info Nazionali

MISERIA, SOTTOSVILUPPO E CRIMINALITÀ: UN FENOMENO CHE ACCOMPAGNA IL SUD FIN DALL’UNITÀ D’ITALIA

Quanto accaduto nel quartiere del Parco Verde di Caivano, con lo stupro delle due cuginette, è un fenomeno che si ripete, di tempo in tempo, in tutte le periferie italiane. Le passeggiate da salotto, nelle manifestazioni, per l’autopromozione e l’invocazione di una dura repressione non sono una soluzione RADICALE di un problema caratterizzato dalla miseria morale ed economica delle fasce più deboli della popolazione, che vivono in uno stato di vera e propria emarginazione. Il fenomeno è complesso e richiede interventi molteplici per la sua soluzione con stanziamenti di cospicue risorse economiche. Le periferie italiane sono sorte tra gli anni ’50 e ’80 con il famoso PIANO CASA, in un momento di emergenza abitativa. Sono state realizzate con criteri economici e con poca cura sull’aspetto ambientale, dei servizi sociali, spazi verdi, biblioteche, teatri, strutture per la ricreazione, lo sport e le riunioni comunitarie. A questo punto è FONDAMENTALE E URGENTE mettere in campo un programma di assetto qualificato delle zone periferiche e congiuntamente una politica per il lavoro e l’occupazione dei residenti, oltre a efficienti interventi di copertura sociale e di sostegno economico per i meno abbienti. IL SOLO ASPETTO REPRESSIVO NON RISOLVE LA SITUAZIONE, serve solo al tamponamento momentaneo di una crisi, dopodiché tutto ritorna come prima. Come specificato, oltre a interventi di carattere urbanistico, sociale e lavorativo, occorre anche una vigilanza costante delle forze dell’ordine per scongiurare ogni fenomeno malavitoso e, in particolare, il commercio e lo spaccio delle droghe.Dopo l’unità d’Italia, si ebbe il cosiddetto fenomeno del banditismo. In realtà si trattò di una guerra civile che si scatenò nel sud, causata dallo stato miserevole in cui il governo piemontese – con le sue scelte discriminatorie, oppressive e di rapina sistematica delle risorse meridionali – lasciò i suoi sudditi meridionali. È illuminante riportare le frasi di un generale piemontese incaricato di effettuare una dura repressione del banditismo calabrese. Tale generale si chiamava Sacchi e disse: “NOI ABBIAMO TOLTO GLI UOMINI, MA HO LA FERMA CONVINZIONE CHE LE CALABRIE TROVERANNO ALTRI PALMA (“brigante”), SE LE CAUSE MATERIALI, MORALI CHE INGENERANO IL BRIGANTAGGIO NON SIANO COMBATTUTE DALLO SVILUPPO E DAL BENESSERE MATERIALE E MORALE DELLA POPOLAZIONE”. Per una migliore comprensione di questo nostro dramma invitiamo i lettori a leggere il programma del PSU https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0bpB7Uy36xviixZTtvi5oSRQ5Q27VanaHpSZGtaopwyqa9y1LPB4QcjeGTyrThAfYl&id=133745956807664

Da allora, nella politica nazionale, vi è la famosa questione meridionale che fino ai giorni nostri non ha trovato soluzione. Occorre quindi mettere mano, con massicci interventi di riqualificazione urbanistica e con una soluzione del sottosviluppo e della disoccupazione per debellare il degrado morale, sociale ed economico che imperversa in buona parte delle nostre periferie.

QUESTO È UN OBBLIGO E UN DOVERE DI UNO STATO LIGIO AI DETTAMI DELLA NOSTRA COSTITUZIONE…

LE GRANDI IPOCRISIE ITALIANE NELLE COMMEMORAZIONI. ONORIAMO E RISPETTIAMO LA MEMORIA DI DUE EROI E VITTIME DELLA LOTTA CONTRO LE MAFIE E CONTRO UN REGIME CRIMINALE CHE LE SOSTENEVA E LE SOSTIENE

In occasione della strage di Capaci, unitamente a quella di via d’Amelio, in cui furono trucidati i giudici Falcone e Borsellino, insieme alle loro scorte, per mano della mafia, che ci risulta essere coordinata e subordinata ad alcuni apparati dello Stato, i quali condizionavano e condizionano il potere nel paese; il PSU, per tale motivo, ritiene doveroso far luce sugli aspetti più inquietanti ed oscuri di queste due stragi. Nella loro attività investigativa sia Falcone che Borsellino erano arrivati alla conclusione che la mafia, o meglio dire le mafie di varia natura, le quali depredavano (e ancora depredano) le risorse pubbliche, condizionavano la vita democratica e politica del paese devastando l’economia e la società, e costituivano un anello intermedio di un potere e di un’organizzazione superiore che ne coordinava l’azione. Questa loro scoperta decretò anche la loro fine, poiché metteva a rischio tutto un regime a carattere criminale che aveva la finalità di gestire e perpetuare il potere in Italia. Tale regime ed organizzazione, parallela ed occulta ai poteri costituzionali dello stato, persiste ed è operativa nell’attualità. Le manifestazioni indette per la strage di Capaci sono, IN MAGGIORANZA, ipocrite e retoriche, poiché poco o niente è stato fatto per debellare ed estirpare UN REGIME CRIMINALE AMMANTATO DA UNA PSEUDO DEMOCRAZIA che ci opprime e condiziona. Come esempio citiamo Draghi (il cobra), al momento capo del governo, che non parla quasi mai di mafia, di criminalità politica e finanziaria, COME SE TUTTO QUESTO NON ESISTESSE E NON CI FOSSE BISOGNO DI UNA LOTTA SENZA QUARTIERE CONTRO TALI DEVASTANTI REALTÀ.

Dedichiamo questo articolo a Falcone e Borsellino, e a tutti gli uomini e donne che con coraggio si sono battuti contro le mafie – vivi o morti che siano – ed a quanti in silenzio le hanno contrastate e le contrastano. Tra questi eroi includiamo il giudice Gratteri che con determinazione e solitudine prosegue la sua lotta contro la criminalità.

A tutti essi, promettiamo che non daremo scampo né quartiere a questa feccia umana, in un paese in cui vi è un’alta densità mafiosa ed una notevole corruzione. Questa umiliante realtà rappresenta un pericolo per tutto il genere umano.

Per essere più espliciti su quanto esposto, rieditiamo alcuni articoli sull’argomento affinché gli italiani prendano coscienza di una situazione che mortifica un popolo che ha una storia millenaria:

RICORDIAMO E RISPETTIAMO I CADUTI DELLE STRAGI E BATTIAMOCI AFFINCHE’ LA VERITA’ EMERGA DALL’OSCURITA’

UNO SQUARCIO DI VERITÀ SUL TERRORISMO NERO, BIANCO O ROSSO, STRAGI DI STATO E RAPPORTO STATO-MAFIA

LA VERITÀ TRADITA ED OCCULTATA

Le reali cause della guerra in Ucraina.

Le responsabilità dell’ONU, del governo ucraino e di quello russo.

Il fallimento dell’ONU per portare la pace è stata la sua incapacità di mediare l’assenza di una volontà di tregua e di un accordo tra le parti in conflitto.

La cobelligeranza dell’Europa ed usa porterà alla distruzione dell’ucraina e ad un disastro mondiale.

In Italia, un criminale finanziario con le sue bande sta devastando il paese economicamente e socialmente, impoverendo tutti.

L’Italia, quale paese ostile alla Russia, sta correndo un grave rischio ed un gravissimo pericolo.

L’Europa è governata e controllata da un’oligarchia finanziaria, spesso imparentata con quella criminale.

I media, ovvero l’orchestra dei mercenari dell’informazione, sono quasi tutti nelle mani di questa oligarchia che controlla e distorce la verità e riduce i popoli a semplice comparsa e ad un normale contorno di una dittatura finanziaria.

È ora che tutti i popoli europei scendano nelle piazze e pongano fine a questo stato, prima che sia troppo tardi.


LA VERITÀ TRADITA ED OCCULTATA

La guerra in Ucraina ha radici lontane. Essa risale alla fine dell’Unione Sovietica e quando questa realtà si smembrò creando un collasso economico, sociale e politico. Buona parte dei cittadini di questo Stato subì privazioni e condizioni materiali umilianti: miseria, fame, denutrizione, abbrutimento erano la norma in quel periodo, insieme alla scarsa assistenza dei servizi sociali e sanitari. I governi europei, diretti e controllati dalle centrali finanziarie, incentivarono il processo di disgregazione dello stato sovietico invece di avviare un approccio di solidarietà, con aiuti e spinte verso l’integrazione con l’Europa.

È STATO UN ERRORE FATALE DI CUI OGGI SI VEDONO LE CONSEGUENZE CON UNA GUERRA NEL CUORE DELL’EUROPA CHE TENDE AD ESTENDERSI.

Polonia, Ungheria, Paesi baltici ed altre entità si sono resi indipendenti dalla Russia. L’Unione europea, insieme alla NATO ed al governo americano, hanno sempre cercato di erodere e smembrare il territorio russo. L’Ucraina è stato il passo successivo a quello di altri Stati, facendone l’ariete per la demolizione della realtà politica ed economica russa, e per portare le basi NATO all’interno dell’Ucraina e presso il confine con la Russia. L’elezione di Zelensky, appoggiata e sostenuta dalla finanza europea e da quella americana ed ucraina, ha posto le basi per l’entrata nella NATO di questo Paese. Ciò è confermato, non solo dagli armamenti ricevuti dall’Europa e dall’America, ma anche dalle esercitazioni compiute tra truppe NATO ed ucraine, su suolo ucraino, oltre che al cambiamento della costituzione ucraina, affinché questo Paese potesse entrare nella NATO.

Il disegno di smembrare la Russia e gestire le sue risorse era a conoscenza del governo russo. Non appena Zelensky ed il suo governo hanno fatto passi decisivi per entrare nella NATO, i russi hanno invaso il loro Paese. UN GRAVE ERRORE DI METODO.

Demonizzare Putin è fuorviante, poiché l’azione aggressiva russa è stata dettata da ragioni inerenti alla difesa dell’integrità della Federazione Russa. Con o senza Putin, quanto accaduto sarebbe avvenuto lo stesso, dato che era in gioco l’esistenza della stessa Federazione.

Attualmente l’obiettivo dei russi è quello di occupare l’intera Ucraina, rendendola inerte dal punto di vista militare. L’Europa sta alimentando questa guerra con armi e sanzioni, una scelta che si rivelerà devastante per la stessa Europa, dato che la Russia ha risorse sufficienti per una propria autarchia e sta creando le basi di un’economia parallela con l’aiuto della Cina, parte del Medioriente, estremo oriente ed Africa, tagliando fuori e mettendo in crisi la Comunità Europea che si è schierata unilateralmente contro la Federazione Russa ed è stata da questa definita una realtà ostile.

Una situazione del genere determinerà un radicale cambiamento politico ed economico nel mondo. A questo punto, ad evitare un disastro mondiale occorre mettere in campo una mediazione DI ALTISSIMO LIVELLO MORALE E POLITICO, fatta da uomini di Paesi non coinvolti, RIUNITI IN UNA ASSEMBLEA MONDIALE (visto che l’ONU ha fallito il suo compito) per fare tacere le armi evitando una catastrofe generale.

Il PSU ha fatto la sua proposta che è ragionevole ed equilibrata, che può essere presa inconsiderazione.

MUTATIS MUTANDIS: CAMBIARE IN FRETTA QUELLO CHE DEVE ESSERE CAMBIATO, PRIMA DELLA TRAGEDIA.

Leggi l’articolo scritto nel 1933 da un saggio filosofo ed artista russo. Rimandiamo il lettore a http://www.lavocedeipopoli.it/cultura/mutatis-mutandis/

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