Organo internazionale multilingua del Partito Socialista Universale P.S.U.

Mese: Maggio 2022

LE GRANDI IPOCRISIE ITALIANE NELLE COMMEMORAZIONI. ONORIAMO E RISPETTIAMO LA MEMORIA DI DUE EROI E VITTIME DELLA LOTTA CONTRO LE MAFIE E CONTRO UN REGIME CRIMINALE CHE LE SOSTENEVA E LE SOSTIENE

In occasione della strage di Capaci, unitamente a quella di via d’Amelio, in cui furono trucidati i giudici Falcone e Borsellino, insieme alle loro scorte, per mano della mafia, che ci risulta essere coordinata e subordinata ad alcuni apparati dello Stato, i quali condizionavano e condizionano il potere nel paese; il PSU, per tale motivo, ritiene doveroso far luce sugli aspetti più inquietanti ed oscuri di queste due stragi. Nella loro attività investigativa sia Falcone che Borsellino erano arrivati alla conclusione che la mafia, o meglio dire le mafie di varia natura, le quali depredavano (e ancora depredano) le risorse pubbliche, condizionavano la vita democratica e politica del paese devastando l’economia e la società, e costituivano un anello intermedio di un potere e di un’organizzazione superiore che ne coordinava l’azione. Questa loro scoperta decretò anche la loro fine, poiché metteva a rischio tutto un regime a carattere criminale che aveva la finalità di gestire e perpetuare il potere in Italia. Tale regime ed organizzazione, parallela ed occulta ai poteri costituzionali dello stato, persiste ed è operativa nell’attualità. Le manifestazioni indette per la strage di Capaci sono, IN MAGGIORANZA, ipocrite e retoriche, poiché poco o niente è stato fatto per debellare ed estirpare UN REGIME CRIMINALE AMMANTATO DA UNA PSEUDO DEMOCRAZIA che ci opprime e condiziona. Come esempio citiamo Draghi (il cobra), al momento capo del governo, che non parla quasi mai di mafia, di criminalità politica e finanziaria, COME SE TUTTO QUESTO NON ESISTESSE E NON CI FOSSE BISOGNO DI UNA LOTTA SENZA QUARTIERE CONTRO TALI DEVASTANTI REALTÀ.

Dedichiamo questo articolo a Falcone e Borsellino, e a tutti gli uomini e donne che con coraggio si sono battuti contro le mafie – vivi o morti che siano – ed a quanti in silenzio le hanno contrastate e le contrastano. Tra questi eroi includiamo il giudice Gratteri che con determinazione e solitudine prosegue la sua lotta contro la criminalità.

A tutti essi, promettiamo che non daremo scampo né quartiere a questa feccia umana, in un paese in cui vi è un’alta densità mafiosa ed una notevole corruzione. Questa umiliante realtà rappresenta un pericolo per tutto il genere umano.

Per essere più espliciti su quanto esposto, rieditiamo alcuni articoli sull’argomento affinché gli italiani prendano coscienza di una situazione che mortifica un popolo che ha una storia millenaria:

RICORDIAMO E RISPETTIAMO I CADUTI DELLE STRAGI E BATTIAMOCI AFFINCHE’ LA VERITA’ EMERGA DALL’OSCURITA’

UNO SQUARCIO DI VERITÀ SUL TERRORISMO NERO, BIANCO O ROSSO, STRAGI DI STATO E RAPPORTO STATO-MAFIA

LA GRANDE TRUFFA DEL 110% E L’OCCASIONE PERDUTA PER RIQUALIFICARE I CENTRI STORICI E LE PERIFERIE, INSIEME ALLA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO.

La scellerata e disastrosa legge del 110%, riguardante principalmente i lavori di ripristino delle facciate, in larga misura, non ha fatto altro che rimpinguare le casse della malavita, facendo aumentare a dismisura i costi dei materiali per l’edilizia, compromettendo notevolmente il futuro di questo comparto produttivo fondamentale per l’economia del paese.

In definitiva la legge citata ha innescato speculazioni e frodi e fatto aumentare il pil fittiziamente, oltre a danneggiare, come già detto, il settore delle costruzioni; in un momento di crisi e di una carestia che bussa alla porta dell’Italia e del mondo e che determinerà la carenza di materie prime per i settori produttivi nonché dei generi alimentari.

Al posto dell’insensata legge del 110% occorreva varare una legge urbanistica di indirizzo nazionale che fosse in grado di regolare l’uso del suolo, privilegiando il riuso dell’esistente, accompagnandolo ad una bonifica ambientale e incrementando le aree a verde urbano con una sana politica ecologica. A questo bisognava aggiungere piani di recupero dei centri urbani e delle periferie, con opere di messa in sicurezza sismica e idrogeologica per le zone a rischio. Un progetto di tale portata di livello nazionale potrebbe portare milioni di posti di lavoro (circa il 30% della forza lavoro nazionale) per quasi 40 anni, ridando lustro e bellezza al nostro paese e cancellando brutture e scempi realizzati in decenni nella bella Italia.

Invece si è privilegiato la truffa, l’imbroglio, il raggiro, la corruzione e l’incompetenza, il tutto coordinato ed orchestrato da una classe politica indegna, corrotta e spesso criminale. Al solo scopo di illustrare come sia possibile recuperare, in modo naturalistico, ampi spazi urbani degradati, pubblichiamo il progetto del fondatore del PSU relativo al recupero di una vasta area prossima al centro di Nola (Napoli).

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