Aldilà delle responsabilità e delle colpe di chi ha provocato la guerra – che a parer mio è da attribuire ai due belligeranti, alla NATO, ai governanti del vecchio continente e al governo americano – questo conflitto sta impoverendo l’Europa con una progressiva e devastante crisi economica con conseguenze di arretratezza sociale e aumento delle disuguaglianze. La Russia ha circa 150 milioni di abitanti e l’Ucraina 45 milioni. In genere il potenziale arruolamento di soldati è pari al 10% della popolazione. In questo caso, i russi possono mettere in campo circa 15milioni di uomini e gli ucraini 4,5. Il rapporto sul campo, a parità di armamento ed equipaggiamento, è che per ogni soldato ucraino sono contrapposti 4 soldati russi. Una sproporzione insostenibile per gli ucraini e per l’esito della guerra a favore dell’Ucraina. Le perdite in termini di soldati da parte dell’Ucraina sono state circa il 60% degli effettivi, più o meno 250mila unità. La stessa quantità è attribuibile all’esercito russo. Mentre queste perdite sono sostenibili per i russi, non lo sono per gli ucraini. Alcune generazioni della gioventù ucraina sono già sparite sui campi di battaglia, per prolungare una guerra già delineata nelle sue conclusioni. E CIÒ PER MANTENERE IN VITA UNA CRICCA DI CORROTTI CHE GESTISCE IL POTERE IN QUEL PAESE E CHE CORRE IL RISCHIO DI FARE UNA TRAGICA FINE. La tanto strombazzata offensiva ucraina è già fallita miseramente. Le offensive si preparano in tutta segretezza, sia strategicamente che tatticamente, e non si devono pubblicizzare se non si vuole annullare l’effetto sorpresa: FONDAMENTALE IN UN ATTACCO. In realtà quella ucraina è un’offensiva da operetta, CON FINALITÀ DI SPILLARE MILIARDI DI EURO E DOLLARI ALL’EUROPA E AGLI USA. I cittadini americani ed europei si stanno chiedendo che fine hanno fatto tutti questi miliardi e quali risultati si sono avuti sul campo. In realtà si è trattato di un grande affare a vantaggio dei fabbricanti di armi e delle cricche di potere europee e americane, sottraendo risorse ai bisogni sociali, specie nel vecchio continente. Oggi l’opinione pubblica si interroga se non sarebbe stata una buona soluzione quella di porre fine ad un conflitto che pregiudica l’umanità e apre la porta alla terza guerra mondiale. Il PSU, a suo tempo, ha pubblicato una bozza di accordo per porre fine a questo conflitto insensato ( leggi https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02TA2N9GAZjZfS6RoD73opp4rNAUjGjmgBnSaNf6oQVRafY1knqmytA6a9XHwjS7eMl&id=100064331726261). Il quale prevedeva l’indipendenza ed, a seguito di un referendum, l’annessione alla Russia delle province di Donetsk, Lugansk e Crimea, TUTTE IN PREVALENZA CON POPOLAZIONE RUSSA. In cambio di una pace duratura, assicurando l’indipendenza e l’integrità dell’Ucraina. Successivamente, tanto l’Ucraina, quanto la Russia, avrebbero potuto far parte di una grande federazione europea, in grado di assicurare prosperità e pace all’Europa. La nostra proposta era equilibrata, sensata, utile e vantaggiosa per tutti. Oggi gli indizi di un cessate il fuoco e di un accordo di pace si orientano verso la nostra proposta.
Il fondatore del PSU
Gennaro Ardolino