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PICCOLO SAGGIO SULLA POLITICA A CURA DI ARDOLINO GENNARO, FONDATORE DEL PSU

LA POLITICA È LA POSSIBILITÀ DI FARE IL BENE COMUNE. Essa va intesa come una guerra con altri metodi e mezzi. Quando un avversario è pericoloso per i cittadini, il Paese e la democrazia, si deve mirare al suo annientamento e distruzione. Quando un avversario è leale e utile alla crescita politica, morale, economica, sociale e democratica, CON LA SUA ATTIVITÀ PARLAMENTARE E CON LE SUE IDEE, va rispettato e messo nelle migliori condizioni per esercitare una corretta dialettica democratica. Quando una compagine politica tenta di imporre la sua volontà e occupare i poteri dello Stato al fine di limitare le libertà, la democrazia e l’indipendenza dei poteri costituiti (legislativo, governativo e giudiziario), facendo uso della forza e delle armi (come il caso del nazifascismo e del neofascismo), si rende necessaria la contrapposizione armata senza quartiere. Nella quale diventa legittimo il seguente principio: UCCIDERE UN FASCISTA O UN NEOFASCISTA NON È REATO. In quanto essi mettono a rischio la libertà dei cittadini, il corretto utilizzo delle istituzioni democratiche e quello dello Stato. Si tratta di criminali che devono essere GIUDICATI E CONDANNATI PER CRIMINI CONTRO IL PAESE E DI CONSEGUENZA GIUSTIZIATI.

RIFLESSIONI DEL FONDATORE SULLA DEMOCRAZIA

Le democrazie sono deboli, fragili e vulnerabili quando le rendono tali. CIÒ ACCADE, PRINCIPALMENTE, IN PERIODI DI DECADENZA MORALE. Nel qual caso esse non sono più l’espressione della volontà popolare ma bensì quella del dominio di una classe politica corrotta e oppressiva che saccheggia le risorse dello Stato. Lo stesso Stato, con le sue strutture, viene indebolito nella sua organizzazione, da leggi e processi disgregativi, che ne limitano l’efficienza e l’attività, riducendo o annullando la tutela e la garanzia dei diritti del cittadino. I VALORI COSTITUZIONALI VENGONO CALPESTATI E RESI INAPPLICABILI. Solo la vigile, attenta e operativa azione popolare può evitare che una democrazia si trasformi in un’oligarchia oppressiva o in una dittatura. Sono essenziali, in questo caso, la determinazione, la volontà e la mobilitazione popolare, congiuntamente alla libera e indipendente informazione, FATTORI CHE POSSONO EVITARE TALE SCIAGURA, e limitano o annullano l’ingerenza e le menzogne dell’ORCHESTRA DEI MERCENARI DELL’INFORMAZIONE che ad arte sostengono il regime che si è creato. Le democrazie sono forti e stabili quando godono della fiducia e dell’appoggio di un popolo coraggioso e risoluto che sa far rispettare i suoi diritti e la sua dignità, ED AL SUO FIANCO OPERA UNA CLASSE DIRIGENTE CHE LAVORA PER IL BENE COMUNE. In questo caso le democrazie sono in grado di superare qualsiasi crisi e risolvere i problemi più difficili e complessi, poiché ad esse non mancheranno forza, energie e valori morali, e in ogni circostanza saranno in grado di arrestare ogni tentativo di occupazione dello Stato con lo scopo di renderlo inerte sotto il controllo di bande politiche che cercano di impossessarsi delle leve del potere e gestirlo per il loro tornaconto. PICCOLO SAGGIO DEL FONDATORE SULLA POLITICALA POLITICA È LA POSSIBILITÀ DI FARE IL BENE COMUNE. Essa va intesa come una guerra con altri metodi e mezzi. Quando un avversario è pericoloso per i cittadini, il Paese e la democrazia, si deve mirare al suo annientamento e distruzione. Quando un avversario è leale e utile alla crescita politica, morale, economica, sociale e democratica, CON LA SUA ATTIVITÀ PARLAMENTARE E CON LE SUE IDEE, va rispettato e messo nelle migliori condizioni per esercitare una corretta dialettica democratica. Quando una compagine politica tenta di imporre la sua volontà e occupare i poteri dello Stato al fine di limitare le libertà, la democrazia e l’indipendenza dei poteri costituiti (legislativo, governativo e giudiziario), facendo uso della forza e delle armi (come il caso del nazifascismo e del neofascismo), si rende necessaria la contrapposizione armata senza quartiere. Nella quale diventa legittimo il seguente principio: UCCIDERE UN FASCISTA O UN NEOFASCISTA NON È REATO. In quanto essi mettono a rischio la libertà dei cittadini, il corretto utilizzo delle istituzioni democratiche e quello dello Stato. Si tratta di criminali che devono essere GIUDICATI E CONDANNATI PER CRIMINI CONTRO IL PAESE E DI CONSEGUENZA GIUSTIZIATI.

UNA GUERRA CHE NON DOVEVA ESSERE SCATENATA E CHE OCCORRE PORRE FINE AL PIÙ PRESTO

Aldilà delle responsabilità e delle colpe di chi ha provocato la guerra – che a parer mio è da attribuire ai due belligeranti, alla NATO, ai governanti del vecchio continente e al governo americano – questo conflitto sta impoverendo l’Europa con una progressiva e devastante crisi economica con conseguenze di arretratezza sociale e aumento delle disuguaglianze. La Russia ha circa 150 milioni di abitanti e l’Ucraina 45 milioni. In genere il potenziale arruolamento di soldati è pari al 10% della popolazione. In questo caso, i russi possono mettere in campo circa 15milioni di uomini e gli ucraini 4,5. Il rapporto sul campo, a parità di armamento ed equipaggiamento, è che per ogni soldato ucraino sono contrapposti 4 soldati russi. Una sproporzione insostenibile per gli ucraini e per l’esito della guerra a favore dell’Ucraina. Le perdite in termini di soldati da parte dell’Ucraina sono state circa il 60% degli effettivi, più o meno 250mila unità. La stessa quantità è attribuibile all’esercito russo. Mentre queste perdite sono sostenibili per i russi, non lo sono per gli ucraini. Alcune generazioni della gioventù ucraina sono già sparite sui campi di battaglia, per prolungare una guerra già delineata nelle sue conclusioni. E CIÒ PER MANTENERE IN VITA UNA CRICCA DI CORROTTI CHE GESTISCE IL POTERE IN QUEL PAESE E CHE CORRE IL RISCHIO DI FARE UNA TRAGICA FINE. La tanto strombazzata offensiva ucraina è già fallita miseramente. Le offensive si preparano in tutta segretezza, sia strategicamente che tatticamente, e non si devono pubblicizzare se non si vuole annullare l’effetto sorpresa: FONDAMENTALE IN UN ATTACCO. In realtà quella ucraina è un’offensiva da operetta, CON FINALITÀ DI SPILLARE MILIARDI DI EURO E DOLLARI ALL’EUROPA E AGLI USA. I cittadini americani ed europei si stanno chiedendo che fine hanno fatto tutti questi miliardi e quali risultati si sono avuti sul campo. In realtà si è trattato di un grande affare a vantaggio dei fabbricanti di armi e delle cricche di potere europee e americane, sottraendo risorse ai bisogni sociali, specie nel vecchio continente. Oggi l’opinione pubblica si interroga se non sarebbe stata una buona soluzione quella di porre fine ad un conflitto che pregiudica l’umanità e apre la porta alla terza guerra mondiale. Il PSU, a suo tempo, ha pubblicato una bozza di accordo per porre fine a questo conflitto insensato ( leggi https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid02TA2N9GAZjZfS6RoD73opp4rNAUjGjmgBnSaNf6oQVRafY1knqmytA6a9XHwjS7eMl&id=100064331726261). Il quale prevedeva l’indipendenza ed, a seguito di un referendum, l’annessione alla Russia delle province di Donetsk, Lugansk e Crimea, TUTTE IN PREVALENZA CON POPOLAZIONE RUSSA. In cambio di una pace duratura, assicurando l’indipendenza e l’integrità dell’Ucraina. Successivamente, tanto l’Ucraina, quanto la Russia, avrebbero potuto far parte di una grande federazione europea, in grado di assicurare prosperità e pace all’Europa. La nostra proposta era equilibrata, sensata, utile e vantaggiosa per tutti. Oggi gli indizi di un cessate il fuoco e di un accordo di pace si orientano verso la nostra proposta.

Il fondatore del PSU

Gennaro Ardolino

LA PISCINA NATURALE DELL’AGRO NOLANO PRONTA PER ESSERE RIEMPITA CON LE ACQUE DELLE FORTI PIOGGE TROPICALI

La vallata del nolano ha un’estensione di ca. 185 Kmq e comprende 18 Comuni (i cosiddetti antichi casali). Plinio il vecchio chiamava questa località la “Campania Felix”. Essa è circondata da una corona collinare e dai rilievi montuosi dell’avellinese e del casertano, che hanno uno strato superficiale di ca. 2m di materiale vulcanico. Tale strato, a seguito di piogge intense, può determinare fenomeni franosi che possono essere pericolosi e devastanti, come quello di Sarno. Queste alture sono poco curate e ricoperte di una scarsa vegetazione che, in generale, non è sufficiente a trattenere il terreno dei versanti a seguito di copiose e persistenti piogge. Prendendo in esame le massime piogge cadute in Emilia Romagna e nelle Marche, che hanno devastato le due regioni, dai pluviometri (apparecchi che servono a misurare la pioggia caduta in una determinata area) è risultato che l’intensità massima, in media, è stata di 350mm per mq. Qualora sulla pianura del nolano dovessimo avere lo stesso valore indicato (cosa da non escludere nel tempo) e la pioggia, con caratteristiche di forte intensità tropicale, persistente, costantemente, per 5/7 giorni, nella vallata del nolano si potrebbero accumulare ca. 12000 mc di acqua (AFFLUSSO METEORICO SUL BACINO DEL NOLANO), di cui solo il 75% rimarrebbe sul terreno (a causa di evaporazione e scarso assorbimento del suolo dovuto alla forte antropizzazione del territorio) e la massa d’acqua citata si ridurrebbe a ca. 9000 mc. I regi lagni, nello stato di degrado in cui si trovano, i torrenti e i fiumiciattoli esistenti sono di scarsa capacità per smaltire e convogliare le acque. Ciò causerebbe il ristagno sul terreno di materiale liquido con altezza di ca. 50cm sull’intero bacino. Fenomeno aggravato da un rischio epidemico. Oltre ad allagamenti e danni a persone e cose e alle attività produttive, vi potrebbero essere morti e feriti. Per questo motivo, il sottoscritto insieme alla Radio Antenna Campania da tempo viene allertando le comunità locali con il contributo attivo e fattivo dei sindaci, che si sono resi conto del grave pericolo. Questa nostra attività è finalizzata a creare una consociazione tra i Comuni per far fronte ad interventi di emergenza.

I danni avuti in Italia per dissesti idrogeologici, negli ultimi 5 anni, ammontano a ca. 130 miliardi di euro, PRESSAPPOCO 5 MANOVRE FINANZIARIE. L’80% dei territori dei Comuni italiani è a rischio ideologico. Pertanto è insensato togliere risorse alla sicurezza idrogeologica dei territori, con una situazione climatica COSÌ RISCHIOSA E COSTANTE PER IL PAESE, dove occorre mettere in opera lavori strutturali (bacini di espansione, dighe, canali di deviazione, riattivazione della funzionalità dei regi lagni con adeguate arginature, sicurezza dei versanti a mezzo di apposita vegetazione e consolidamento del terreno ecc…) e interventi non strutturali. Per quelli non strutturali si rende necessaria una legge urbanistica ad indirizzo nazionale per l’utilizzo e la sicurezza dei suoli. Per quanto detto, È CRIMINALE ED È DA CRIMINALI non predisporre le risorse economiche adeguate per una integrale sicurezza del territorio che, oltre a ridurre i costi dei danni provocati dalle inondazioni (i disastri idrogeologici costano 10 volte in più delle attività di prevenzione), darebbe lavoro qualificato per ca. 40 anni a tecnici e manodopera, FACENDO DEL NOSTRO PAESE VERAMENTE IL BEL PAESE.

Il fondatore del PSU

Gennaro Ardolino

LO STATO DI SICUREZZA NELL’AGRO NOLANO E L’URGENZA DI DOTARE DI UN’ADEGUATA CASERMA PER I CARABINIERI A NOLA

Sul territorio nolano vi sono 18 Comuni con una popolazione complessiva di ca. 166.000 abitanti. Le forze dell’ordine (carabinieri, finanza e pubblica sicurezza) hanno un organico di ca. il 50% in meno, in uomini e mezzi, di quanto necessario. Forte e ben strutturata è la criminalità organizzata in compartecipazione con quella politica. Attualmente il clan dei cutoliani e quello degli alfieri sono stati sostituiti dall’organizzazione camorristica dei casalesi. Ne risulta che buona parte dei Comuni sono assoggettati, controllati e indirizzati nelle loro scelte (urbanistica, lavori pubblici, permessi a costruire, lavori di somma urgenza ecc…) da tale organizzazione. L’affidamento dei lavori pubblici viene dato, in generale, a ditte consociate con la criminalità, la quale spadroneggia negli uffici tecnici e nella vita amministrativa. Oltre a ciò vi è il taglieggiamento sulle attività produttive, oltre al commercio e allo spaccio delle droghe, attività prevalente della malavita. Ne consegue che tutta la vita economica e politica del territorio è alterata nelle sue funzioni. A conferma di quanto detto, riportiamo le parole di un noto camorrista della zona: “Qui lavora chi vogliamo noi”. Una situazione del genere ha incrementato disuguaglianza, disoccupazione, emigrazione giovanile, salari e stipendi non regolari, evasione fiscale e truffe di tutti i tipi, alterando la vita imprenditoriale e assoggettando i cittadini e le loro famiglie ad un condizionamento sistematico. Per porre fine a questa situazione vergognosa e di degrado sociale, economico e morale, occorre una forte presenza delle forze dell’ordine sul territorio, con un centro di comando, controllo e coordinamento interforze, insieme ad un’efficace struttura di intelligence qualificata. È opportuno ricordare che le bande criminali organizzate sono ben strutturate, ben armate e con una notevole disponibilità economica. In casi estremi, occorre applicare metodi e leggi di guerra, PER PORRE FINE, UNA VOLTA PER TUTTE, AD UNA VERA E PROPRIA SOTTOMISSIONE DEL TERRITORIO.

MISERIA, SOTTOSVILUPPO E CRIMINALITÀ: UN FENOMENO CHE ACCOMPAGNA IL SUD FIN DALL’UNITÀ D’ITALIA

Quanto accaduto nel quartiere del Parco Verde di Caivano, con lo stupro delle due cuginette, è un fenomeno che si ripete, di tempo in tempo, in tutte le periferie italiane. Le passeggiate da salotto, nelle manifestazioni, per l’autopromozione e l’invocazione di una dura repressione non sono una soluzione RADICALE di un problema caratterizzato dalla miseria morale ed economica delle fasce più deboli della popolazione, che vivono in uno stato di vera e propria emarginazione. Il fenomeno è complesso e richiede interventi molteplici per la sua soluzione con stanziamenti di cospicue risorse economiche. Le periferie italiane sono sorte tra gli anni ’50 e ’80 con il famoso PIANO CASA, in un momento di emergenza abitativa. Sono state realizzate con criteri economici e con poca cura sull’aspetto ambientale, dei servizi sociali, spazi verdi, biblioteche, teatri, strutture per la ricreazione, lo sport e le riunioni comunitarie. A questo punto è FONDAMENTALE E URGENTE mettere in campo un programma di assetto qualificato delle zone periferiche e congiuntamente una politica per il lavoro e l’occupazione dei residenti, oltre a efficienti interventi di copertura sociale e di sostegno economico per i meno abbienti. IL SOLO ASPETTO REPRESSIVO NON RISOLVE LA SITUAZIONE, serve solo al tamponamento momentaneo di una crisi, dopodiché tutto ritorna come prima. Come specificato, oltre a interventi di carattere urbanistico, sociale e lavorativo, occorre anche una vigilanza costante delle forze dell’ordine per scongiurare ogni fenomeno malavitoso e, in particolare, il commercio e lo spaccio delle droghe.Dopo l’unità d’Italia, si ebbe il cosiddetto fenomeno del banditismo. In realtà si trattò di una guerra civile che si scatenò nel sud, causata dallo stato miserevole in cui il governo piemontese – con le sue scelte discriminatorie, oppressive e di rapina sistematica delle risorse meridionali – lasciò i suoi sudditi meridionali. È illuminante riportare le frasi di un generale piemontese incaricato di effettuare una dura repressione del banditismo calabrese. Tale generale si chiamava Sacchi e disse: “NOI ABBIAMO TOLTO GLI UOMINI, MA HO LA FERMA CONVINZIONE CHE LE CALABRIE TROVERANNO ALTRI PALMA (“brigante”), SE LE CAUSE MATERIALI, MORALI CHE INGENERANO IL BRIGANTAGGIO NON SIANO COMBATTUTE DALLO SVILUPPO E DAL BENESSERE MATERIALE E MORALE DELLA POPOLAZIONE”. Per una migliore comprensione di questo nostro dramma invitiamo i lettori a leggere il programma del PSU https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=pfbid0bpB7Uy36xviixZTtvi5oSRQ5Q27VanaHpSZGtaopwyqa9y1LPB4QcjeGTyrThAfYl&id=133745956807664

Da allora, nella politica nazionale, vi è la famosa questione meridionale che fino ai giorni nostri non ha trovato soluzione. Occorre quindi mettere mano, con massicci interventi di riqualificazione urbanistica e con una soluzione del sottosviluppo e della disoccupazione per debellare il degrado morale, sociale ed economico che imperversa in buona parte delle nostre periferie.

QUESTO È UN OBBLIGO E UN DOVERE DI UNO STATO LIGIO AI DETTAMI DELLA NOSTRA COSTITUZIONE…

LA LIBERA E CORRETTA INFORMAZIONE È ALLA BASE DI UNA SANA DEMOCRAZIA E DI PRESIDENZIALISMO AUTENTICAMENTE DEMOCRATICO

Il grande giornalista americano Walter Lippmann, nel suo pregevole testo “L’opinione pubblica” edito nel 1922 e quanto mai attuale, affermava che sette sono i peccati capitali del cattivo giornalismo contro l’opinione pubblica: l’odio, l’intolleranza, il sospetto, il bigottismo, la segretezza, la paura e la menzogna. Noi aggiungiamo anche la retorica dell’inganno, di cui i rappresentanti politici italiani sono maestri e seguono costantemente corsi di alta specializzazione finalizzati a carpire fraudolentemente il consenso elettorale. L’informazione e il giornalismo in Italia, ed in buona parte dell’Europa, sono sempre stati di cattiva qualità, spesso alterando i fatti per fini politici e creando confusione ed incertezza nell’opinione pubblica. In America, il giornalismo è inteso come servizio sociale per diffondere la verità e informare i cittadini su quanto accade. Ciò costituisce u contropotere e un pilastro della democrazia poiché mette a nudo le malefatte dei politici, informandone l’opinione pubblica. In Italia, purtroppo, questa prassi non è seguita, fatte le dovute eccezioni. Il parlamento della bella Italia è composto da bande, con un capobanda che spesso è anche presidente del consiglio. Il che inficia profondamente la democrazia, dato che vi è commistione tra potere legislativo e quello esecutivo. Questo significa che il CAPOBANDA, che è anche capo del governo, impone l’approvazione di leggi utili a lui e alla sua banda. Si tratta di una grave anomalia che mortifica la democrazia e calpesta la nostra carta costituzionale. La fascistella e ignorantella Meloni vuole creare in Italia una repubblica presidenziale ispirata a Salò. Nel qual caso, come già detto, i poteri legislativo e esecutivo sarebbero concentrati nelle mani del presidente, cioè nelle sue mani e sotto la sua volontà dando origine a un regime neofascista. Le vere repubbliche democratiche si distinguono per la netta separazione dei poteri, quello esecutivo, legislativo e giudiziario, con controlli e contro pesi. Nelle condizioni in cui si trova l’Italia, gestita politicamente da bande, spesso a carattere criminale, un simile presidenzialismo sarebbe una grave sciagura per il Paese. Alla fascistella Meloni consigliamo, PER ISTRUIRSI UN POCO, di leggere alcuni buoni testi sulle vere democrazie e, se ne ha voglia, di dare uno sguardo allo statuto del PSU nel quale è sancita che chi ha cariche politiche non può avere cariche istituzionali, in modo da evitare ibride commistioni ed influenze di vario tipo. I rappresentanti del popolo devono avere libertà di scelta e devono dar conto al popolo delle loro azioni, e devono essere eletti e scelti direttamente dal popolo (per fare il bene comune) e non dai partiti, come al momento accade in Italia, dove il popolo non ha libertà di scelta. È bene ricordare quanto segue: quando un governo ha paura del popolo, vi è democrazia; quando il popolo ha paura del governo, vi è dittatura.

MESSAGGIO DI VICINANZA E SOSTEGNO DA PARTE DEL PSU AL POPOLO E AL GOVERNO BRASILIANO

MESSAGGIO PER I DIRIGENTI IRANIANI E AFGANI

Il corano proibisce l’uccisione di un altro musulmano. Negli hadith (detti del profeta Maometto) vi è l’invito alla fratellanza, alla solidarietà e al rispetto delle donne e dell’essere umano. Tutto questo è calpestato dai dirigenti iraniani e afgani, in contraddizione con il credo e i veri insegnamenti dell’Islam e ciò costituisce un tradimento della loro stessa fede che pretendono di rappresentare.

2023 UN ANNO NERO PER GLI ITALIANI

Cari italiani!

Adesso che le illusioni sono cadute e vi siete resi conto di essere stati ingannati e presi per il culo da una banda di neofascisti. Per tutelare la vostra libertà e dignità di vita, preparatevi a scendere nelle piazze, con l’obiettivo di cacciare la fascistella e la sua accozzaglia che vi sta immiserendo tutti, devastando l’economia.

Avanti dunque! Riempiamo le piazze di tutta Italia e dimostriamo di essere un popolo con le palle che sa battersi, quando necessario, difendendo la sua dignità.

NOTA DEL FONDATORE: Le democrazie sono deboli, fragili e vulnerabili quando le rendono tali. Ciò occorre, principalmente, in periodi di decadenza morale ed esse non sono più l’espressione della volontà popolare ma bensì quella del dominio di una classe politica corrotta e oppressiva che saccheggia le risorse dello Stato. Lo stesso Stato, con le sue strutture, viene indebolito nella sua organizzazione, da leggi e processi disgregativi che ne limitano l’efficienza e l’attività, riducendo o annullando la tutela e la garanzia dei diritti del cittadino. I VALORI COSTITUZIONALI VENGONO CALPESTATI E RESI INAPPLICABILI. Solo la vigile, attenta e operativa azione popolare può evitare che una democrazia si trasformi in un’oligarchia oppressiva o in una dittatura. Sono essenziali, in questo caso, la determinazione, la volontà e la mobilitazione popolare, congiuntamente alla libera e indipendente informazione, fattori che possono evitare tale sciagura, inoltre possono limitare o annullare l’ingerenza e le menzogne dell’ORCHESTRA DEI MERCENARI DELL’INFORMAZIONE che ad arte sostengono il regime che si è creato.Le democrazie sono forti e stabili quando godono della fiducia e dell’appoggio di un popolo coraggioso e risoluto che sa far rispettare i suoi diritti e la sua dignità e al suo fianco opera una classe dirigente che lavora per il bene comune.In questo caso le democrazie sono in grado di superare qualsiasi crisi e risolvere i problemi più difficili e complessi, poiché ad esse non mancheranno forza, energie e valori morali, e in ogni circostanza saranno in grado di arrestare ogni tentativo di occupazione dello Stato con lo scopo di renderlo inerte sotto il controllo di bande politiche che cercano di impossessarsi delle leve del potere e gestirlo per il loro tornaconto.

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