Il grande giornalista americano Walter Lippmann, nel suo pregevole testo “L’opinione pubblica” edito nel 1922 e quanto mai attuale, affermava che sette sono i peccati capitali del cattivo giornalismo contro l’opinione pubblica: l’odio, l’intolleranza, il sospetto, il bigottismo, la segretezza, la paura e la menzogna. Noi aggiungiamo anche la retorica dell’inganno, di cui i rappresentanti politici italiani sono maestri e seguono costantemente corsi di alta specializzazione finalizzati a carpire fraudolentemente il consenso elettorale. L’informazione e il giornalismo in Italia, ed in buona parte dell’Europa, sono sempre stati di cattiva qualità, spesso alterando i fatti per fini politici e creando confusione ed incertezza nell’opinione pubblica. In America, il giornalismo è inteso come servizio sociale per diffondere la verità e informare i cittadini su quanto accade. Ciò costituisce u contropotere e un pilastro della democrazia poiché mette a nudo le malefatte dei politici, informandone l’opinione pubblica. In Italia, purtroppo, questa prassi non è seguita, fatte le dovute eccezioni. Il parlamento della bella Italia è composto da bande, con un capobanda che spesso è anche presidente del consiglio. Il che inficia profondamente la democrazia, dato che vi è commistione tra potere legislativo e quello esecutivo. Questo significa che il CAPOBANDA, che è anche capo del governo, impone l’approvazione di leggi utili a lui e alla sua banda. Si tratta di una grave anomalia che mortifica la democrazia e calpesta la nostra carta costituzionale. La fascistella e ignorantella Meloni vuole creare in Italia una repubblica presidenziale ispirata a Salò. Nel qual caso, come già detto, i poteri legislativo e esecutivo sarebbero concentrati nelle mani del presidente, cioè nelle sue mani e sotto la sua volontà dando origine a un regime neofascista. Le vere repubbliche democratiche si distinguono per la netta separazione dei poteri, quello esecutivo, legislativo e giudiziario, con controlli e contro pesi. Nelle condizioni in cui si trova l’Italia, gestita politicamente da bande, spesso a carattere criminale, un simile presidenzialismo sarebbe una grave sciagura per il Paese. Alla fascistella Meloni consigliamo, PER ISTRUIRSI UN POCO, di leggere alcuni buoni testi sulle vere democrazie e, se ne ha voglia, di dare uno sguardo allo statuto del PSU nel quale è sancita che chi ha cariche politiche non può avere cariche istituzionali, in modo da evitare ibride commistioni ed influenze di vario tipo. I rappresentanti del popolo devono avere libertà di scelta e devono dar conto al popolo delle loro azioni, e devono essere eletti e scelti direttamente dal popolo (per fare il bene comune) e non dai partiti, come al momento accade in Italia, dove il popolo non ha libertà di scelta. È bene ricordare quanto segue: quando un governo ha paura del popolo, vi è democrazia; quando il popolo ha paura del governo, vi è dittatura.