LA POLITICA È LA POSSIBILITÀ DI FARE IL BENE COMUNE. Essa va intesa come una guerra con altri metodi e mezzi. Quando un avversario è pericoloso per i cittadini, il Paese e la democrazia, si deve mirare al suo annientamento e distruzione. Quando un avversario è leale e utile alla crescita politica, morale, economica, sociale e democratica, CON LA SUA ATTIVITÀ PARLAMENTARE E CON LE SUE IDEE, va rispettato e messo nelle migliori condizioni per esercitare una corretta dialettica democratica. Quando una compagine politica tenta di imporre la sua volontà e occupare i poteri dello Stato al fine di limitare le libertà, la democrazia e l’indipendenza dei poteri costituiti (legislativo, governativo e giudiziario), facendo uso della forza e delle armi (come il caso del nazifascismo e del neofascismo), si rende necessaria la contrapposizione armata senza quartiere. Nella quale diventa legittimo il seguente principio: UCCIDERE UN FASCISTA O UN NEOFASCISTA NON È REATO. In quanto essi mettono a rischio la libertà dei cittadini, il corretto utilizzo delle istituzioni democratiche e quello dello Stato. Si tratta di criminali che devono essere GIUDICATI E CONDANNATI PER CRIMINI CONTRO IL PAESE E DI CONSEGUENZA GIUSTIZIATI.